Francis Ford Coppola Megalopolis
Francis Ford Coppola è (per usare la famosa frase di Arbasino) è un "venerato maestro". Ha fatto dei capolavori assoluti della storia del cinema e dei film di dubbia portata, ma la gratitudine dei cinefili nei suoi confronti è assoluta ed eterna. Ha buttato tutto se stesso (e i suoi soldi, vendendo i suoi pregiati vigneti californiani) per realizzare questo progetto a cui lavora da quarant'anni e che nessuno voleva finanziargli e lasciare una grandiosa opera testamento. Ci spiace unirci al coro, ma il risultato è piuttosto tragico. Un film (pur sempre realizzato con grande abilità) in cui una visionarietà di maniera produce un guazzabuglio inutile di situazioni e citazioni dei classici che non raccontano nulla di nuovo e sfiora la banalità o al più l'irrilevanza. Peccato (soprattutto per i suoi vigneti)
Gianni Amelio Campo di battaglia
Presentato in concorso alla 81a Mostra del cinema di Venezia, "Campo di battaglia" è il quattordicesimo film diretto da Gianni Amelio. La sobrietà, il rigore stilistico e l'impegno morale sono i tratti decisivi del suo cinema e questo film ne conferma le qualità. Tuttavia tematiche e ambientazione (la pima devastante guerra mondiale e i dilemmi che pone) fanno un pò impallidire questa opera pur apprezzabile perchà inevitabilmente si è portati al confronto con dei capolavori assoluti che hanno segnato la storia del cinema (solo per rimanere nell'ambito italiano citiamo "Uomini contro" di Rosi e "La grande guerra" di Monicelli). Un buon film che un pò si perde narrativamente che peò non tocca corde profonde come altri hanno saputo fare
Michele Riondino Palazzina LAF
Le rassegne estive sono una ottima occasione per recuperare film che avete perso durante l'anno. Tra questi vi consigliamo "Palazzina LAF" di Michele Riondino. Ambientato nel 1997 all'ILVA di Taranto, narra la vicenda che ha portato al primo processo italiano per "mobbing" dei lavoratori, conclusosi nel 2006 con la condanna dei vertici aziendali. Un benvenuto ritorno del nuovo cinema italiano (spesso perso in una pletora di film su drammi familiari e saghe psicologiche) ad un cinema di impegno sociale e politico che ricorda una stagione passata di grande cinema civile (il rimando a "La classe operaia va in Pradiso" di Elio Petri, degli anni settanta è piuttosto naturale, anche se contesti e spessore sono alquanto diversi)
Kelsey Mann Inside Out 2
Anche chi non ha una grande propensione per i film di animazione non può non riconoscere che nel genere ci sono dei veri e propri capolavori. E il primo Inside Out (del 2015) è sicuramente uno di quelli, capace di far uscire dal cinema anche il pubblico adulto con il sorriso sulle labbra e una aumentata empatia con il mondo e con le proprie emozioni. Fare un sequel del primo film perazione in cui il rischio di deludere era molto più elevato di quanto fosse comodo riprendere un format di grande successo. Una sfida da cui la Pixar e Disney sono uscite vincenti, aggiungendo complessità e nuovi colori al viaggio divertente e non banale nella mente della piccola Riley alle prese con le novità dell'adolescenza
The Boys (Serie TV)
Arrivata alla stagione 4, la serie tv di Amazon Prime creata dallo showrunner Eric Kripke si è imposta come un folle mix di nichilismo e di splatter esasperato che nasconde dietro l'ironia verso il mondo dei supereroi trasformati in star dei social dalle avide e onnipotenti corporation dello spettacolo una acuta satira sociale e politica sugli Stati Uniti e delle fascinazioni autoritarie e Trumpiane che ne hanno segnato (e forse segneranno) la contemporaneità. Se siete disposti a sopportare eccessi fumettistici di violenza, teste e corpi che esplodono, sangue a fiumi troverete una delle serie tv più divertenti e politiche degli ultimi anni, smascheramento delle psicopatologia nascosta nel culto della personalità e nelle pulsioni fasciste
La Mala. Banditi a Milano (serie TV)
La miniserie in cinque puntate sy Sky "La Mala. Banditi a Milano" è senza dubbio uno dei migliori prodotti per la tv dell'anno. Una serie documentaristica basata sulle immagini di repertorio e le interviste dei protagonisti (quelli sopravvissuti) del periodo tra gli anni 70 e il 1984 in cui a Milano imperversavano la criminalità e gli omicidi, dove si confrontavano banditi spesso circondati da una aura mitica e romantica e poliziotti e magistrati in un clima grigio e feroce in cui come sempre dominavano i soldi e l'ostentazione. Il periodo dei Turatello, dei Vallanzasca, degli Epaminonda, in cui rapine, sequestri e omicidi erano all'ordine del giorno (e sullo sfondo le tensioni sociali e il terrorismo), ma anche del questore Serra, degli investigatori e della cronaca che raccontava quella stagione. Una ricostruzione efficace di un mondo che sembra così lontano da risultare incredibile ai nostri occhi.