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Natura morta con picchio
Tom Robbins (Baldini Castaldi Dalai)


Non cercate un racconto lineare, una trama nei libri di questo eccentrico e geniale scrittore americano figlio della controcultura degli anni sessanta e settanta: le sue sono fiabe psichedeliche in cui si affastellano in modo apparentemente caotico personaggi strampalati, intuizioni filosofiche, ironie dissacranti e spiazzanti che si fanno beffe delle pompose ideologie, delle religioni e delle morali facendole esplodere nel ridicolo e svelandone gli aspetti mistificanti. I suoi romanzi sono dei veri e propri Shrapnel, proiettili che esplodono in mille schegge e scagliano a raggiera cristalli colorati e fantasiosi di divertimento ed ironia che contengono piccole e grandi verità.
Del resto conoscete molti altri libri che affrontano una questione tanto grande quanto trovare una risposta alla domanda "Come è possibile far perdurare l'amore?" "Natura morta con picchio" si incarica del peso di estrarre dalla macchina da scrivere dell'autore proprio una tale risposta fondamentale. E la storia d'amore tra la principessa con aspirazioni ecologiste e new-age Leihgh-Cheri e il dinamitardo per puro divertimento Bernard Mickey Wrangle (detto "Picchio") è un pretesto per un calembour di personaggi stravaganti, divertissement filosofici, disquisizioni esoteriche sulle piramidi e sui messaggi codificati nella grafica di un pacchetto di Camel, di governanti dal sangue blu che scoprono le gioie della cocaina e principi arabi ingenui e romantici. E scoprirete anche che le persone con i capelli rossi in realtà sono i discendenti degli extra-terrestri,
Se non avete timore di affrontare il caos di un turbinio tanto anarchico e surreale quanto gioioso e divertente, leggete questo e gli altri suoi libri, e non potrete che ritrovarvi in quanto Thomas Pynchon ha scritto a proposito del suo "romanzo" d'esordio "Uno zoo lungo la strada". "Magico, divertente, salutare, uno di quei libri che vorresti portare con te per poi sparire in un tramonto"