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Oppenheimer
Christopher Nolan


Il film di Nolan si basa sul libro (premio Putlitzer nel 2006) di Kai Bird e Martin J. Sherwin "American Prometeus. The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer" (tradotto in italiano da Garzanti come "Oppenheimer. Trionfo e caduta dell'inventore della bomba atomica"), lo studio più completo sulla vita del grandissimo fisico americano di origine ebraica che prima fu ai vertici della rivoluzione della meccanica quantistica e degli studi sull'astrofisica, e poi è diventato il capo operativo del Progetto Manhattan durante gli ultimi anni della seconda guerra mondiale. Fu direttore scientifico, responsabile e organizzatore della costruzione della bomba atomica che fu successivamente sganciata nell'Agosto 1945 su Hiroshima e Nagasaki. Il più grande progetto congiunto scientifico-operativo mai realizzato al mondo. Una impresa originata da una lettera di allarme spedita al Presidente degli Stati Uniti d'America da alcuni fisici ungheresi rifugiatesi negli Stati Uniti dopo l'espansione del regime nazista in Europa e che fu firmata dallo scienziato più famoso al mondo (Albert Einstein, che poi disse di essersi pentito) per lanciare l'allarme circa la possibilità reale che il regime nazista potesse (e stava effettivamente lavorando in questo senso) creare una bomba basata sull'energia nucleare. Un ordigno fino ad allora solamente immagiblle, basato sulle scoperte della fisica atomica di quegli anni e che sarebbe stato una arma di una potenza devastante, che avrebbe decretato il vincitore della guerra.Gli Stati Uniti iniziarono a loro volta lo sviluppo di questa arma in una corsa contro il tempo mettendo assieme il più grande gruppo di scienziati, fisici, matematici, chimici, tecnici di laboratorio e personale di supporto che furono poi concentrati in una remota cittadella appositamente costruita dall'esercito in una landa desolata del deserto del New Messico chiamata Los Alamos, dove venne effettuata la prima prova di successo dell'ordigno nucleare.
Questo è il contesto storico in cui Oppenheimer agisce, scienziato di grandissmo valore ma anche uomo complicato e di simpatie apertamente di sinistra (il fratello, la fidanzata e poi amante, la moglie e molti dei suoi amici facevano parte del Partito Comunista), il che evedentemente creava tutta una serie di dubbi e riserve sulla opportunità di affidargli il progetto segreto più importante della seconda guerra mondiale. Tutto il film di Nolan è incentrato sulla sua figura in quanto nucleo di contraddizioni e convulsioni sul piano personale e politico. Un uomo che ha dovuto assumere sulle sue spalle la contraddizione più gigantesca che mai si fosse vista al mondo: che la impresa più importante della storia della scienza moderna (cioè il campo di applicazione più avanzato dell'intelligenza umana) dovesse concretizzarsi nella costruzione di una arma, in uno strumento di distruzione e morte. Una impresa da cui Oppenheimer non recederà mai nonostante i tormenti e i dubbi, ma che porterà fino alla fine, fino a partecipare alla scelta delle città su cui la bomba atomica verrà sganciata. Che cosa ha spinto questo uomo straordinario a mettersi al servizio della morte (e più prosaicamente dell'esercito e dei giochi politici)? La necessità di impedire la vittoria dei nazisti nella guerra (un obiettivo per lui imprescindibile perchà ebreo e di sinistra)? La illusione che l'arma che avrebbe creato sarebbe stata talmente potente che di fatto avrebbe reso impossibile qualsiasi altra guerra (beh, in realtà anche se non ha eliminato la guerra, ha di fatto fin qui reso impossibile la guerra tra potenze.Un discreto risultato ma con un suo prezzo di minaccia ed instabilità della vita dell'intero pianeta)? La tracotanza della sfida intellettuale da vincere ad ogni costo, alla gara tra le menti più brillanti del mondo in cui tutti vogliono un posto? La ricostruzione della sua vita non è che il confronto che ha dovuto porsi (o soffocare) con conflitti etici terribili, problemi morali irrisolti e forse irrisolvibili che però non possono portare all'inazione. .
Se la struttura del film è quella del bio-pic, questo ovviamente è reinterpretato alla Nolan, intersecando i piani temporali e gli eventi della vita di Oppenheimer in uno scarto contnuo, spesso sottolineato dai passaggi tra il colore e il bianco e nero, che però Nolan non usa convenzionalmente per distinguere passato e presente, ma per marcare strati narrativi diversi. Le parti in bianco e nero sono quelle in cui il punto di vista che emerge è quello del politico componente della Commissione per l'Energia Atomica degli Stati Uniti Lewiss Strauss (interpretato da Robert Downey Jr.), prima sponsor di Oppenheimer e poi suo più grande nemico nel dopoguerra quando lo sicenziato si oppose alla costruzione della bomba ad idrogeno e sostenne la necessità di un controllo sovranazionale sull'uso della potenza nucleare. Oppenheimer fu estromesso da qualsiasi ruolo ufficiale scientifico e politico dalle attività nucleari americane sulla base delle inchieste sulle sue simpatie comuniste che ripresero vigore nell'epoca del maccartismo.
Certo, quella di Oppenheimer fu una vita così complessa che ovviamente alcune cose sono trascurate o solo accennate nel film di Nolan, ma grazie all'incastro dei piani temporali le tre ore di proiezione filano via lisce senza quasi nessuna pesantezza per lo spettatore.E se spesso Nolan mette le sue grandi capacità di far cinema e spettacolo al servizio di trame cervellotiche e disorientanti (vedi il suo ultimo "Tenet", tanto bello formalmente quanto superfluo dal punto di vista del contenuto),qui trova un maggiore equilibrio tra le esigenze formali e la tematizzazione dei tormenti dell'uomo, impigliato in devastanti dilemmi morali. La più alta ragione umana produce un ordigno spaventoso perchè tutto deve fare i conti con la natura dell'uomo e il suo mondo di contraddizioni e di giochi di potere. Un film filosofico più che un pur interessante bio-pic. Nel titolo originale del libro americano da cui è tratto viene efficacemente richiamata la figura di Prometeo, il dio che ha portato il fuoco della conoscenza e viene poi condannato ad una pena eterna dagli dei. Oppenheimer è un Prometeo al contrario: è l'uomo che si fa Dio, ma un Dio terribile di morte e distruzione. Perchà forse è il destino vero dell'uomo: essere un distruttore di mondi.