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La volontaria
Adrien Bosc (Guanda)


Simone Weil è stata una figura unica nel pensiero europeo, nonostante la sua scomparsa in giovanissima età (muore in Inghilterra a 34 anni). Unica non solo per la radicalità del suo pensiero, per il suo impegno inesauribile per la libertò e per la difesa degli ultimi, un impegno militante che travalica il suo fisico gracile e malato che la porta a donarsi alle sue cause con una volontà ferrea ( (rinuncia al lavoro di insegnante per farsi assumere in fabbrica, perchè per lei la teoria non ha aalcun senso se non si esperisce nella prassi le cose di cui si parla, parte volontaria per la guerra civile Spagnola, una volta emigrata in America con i suoi genitori al dilagare del nazismo farà di tutto per andare in Inghilterra a lavorare con la resistenza francese in esilio e cercherà in tutti i modi di farsi paracadutare nella Francia occupata per partecipare attivamente alla Liberazione, senza riuscirci e ammalandosi fino a morirne). Il suo è un pensiero che non accetta incasellamento, milita nella sinistra antiautoritaria, ma non è inquadrabile in nessuna forma ideologica fissa, E' marxista eterodossa, anarchica e libertaria, ispirata da un senso religioso verso gli ultimi e verso l'assoluto che la avvicinerà al cristianesimo ma sempre con uno spirito di indipendenza e radicalità che non le permetterà di accasarsi in nessuna etichetta, partito o chiesa.
Adrien Bosc parte dai pochissimi documenti (qualche appunto, delle lettere,delle fotografie) e testimonianze accessibili dei due mesi dell'esperienza di Simone Weil come volontaria nella guerra civile spagnola (aggregata i primi di agosto del 1936 nella colonna delle Brigate Internazionali dell'anarchico Buenaventura Durruti e destinata alle cucine per la sua fragilità fisica e la scarsa dimestichezza nell'uso delle armi, si ferirà in un banale incidente con l'olio bollente e sarà recuperata dall'ospedale dai genitori e riportata in Francia alla fine di settembre) per offrirci spunti di riflessione sugli entusiasmi, i dubbi e le contraddizioni di un pensiero che è estraneo e repulsivo verso la violenza e la morte e che però non sa rinunciare alla lotta e al coinvolgimento nella più terribile delle tragedie umane: la guerra. E certo lei, con il suo incontenibile slancio empatico con i sofferenti e le vittime, con la sua tesione verso la purezza rimarrà schifata dalle crudeltà e dagli orrori della guerra, dalle atrocità compiute non solo dai nemici ma anche dalla parte che aveva scelto. Ne è testimonianza la lettera che scrisse allo scrittore Bernanos che si era schierato con i franchisti e che poi si era ritratto inorridito dai soprusi commessi verso gli avversari Repubblicani. Una lettera in cui riconosce in lui un interlocutore più che i suoi stessi compagni di battaglia, accomunati dalla pieà e dall'orrore per le atrocità compiute nel nome delle ragioni di una parte, Lettera a cui Bernanos non risponderà mai, salvo conservarla nel suo portafoglio per tutto il resto della sua vita. Nonostante la sua originaria intenzione di ritornare in Spagna una volta guarita deciderà poi di non farlo, prendendo sempre più le distanze da una guerra che l'aveva disgustata per le atrocità commesse da entrambi i lati e perchè sempre più le sembrava non una guerra di ideali tra oppressi e oppressori ma una prova di confronto fra l'asse nazi-fascista e l'Unione Sovietica comunista, Accentuerà.sempre più la sua dedizione alla causa pacifista e non violenta. Ma di nuovo la impossibilità di non scegliere e di non prendere posizione la porterà negli anni 40, durante la guerra, a fuggire dall'esilio americano in cui la famiglia l'aveva portata per tornare in Europa per dare il suo contributo alla Resistenza Francese in esilio in Inghilterra. E nonostante il fisico sempre più provato e le fragili condizioni di salute tenterà in tutti i modi di farsi paracadutare in Francia per contribuire sul campo alla guerra contro il nazismo. Non ci riuscirà (trattata da tutti come una pazza) e finirà per morire di autoconsuzione.
Mai come in questa donna minuta e inadatta al mondo sono convissuti con slanci quasi mistici la tensione agli assoluti, ad un pensiero radicale e non compromissorio con le contraddizioni che tali assoluti portano con sè se vogliono farsi prassi, nel continuo attrito tra il tentativo di attenersi al rigore morale quanto mai inflessibile e la necessiù di mettersi in gioco per migliorare o salvare il mondo e gli stessi principi, Perchè mai lei ha vissuto di sole teorie. Risuona in lontananza quel soprannome misto di scherno e di ammirazione che le era stato affibbiato presumibilmente dal preside del liceo che frequentava (e in cui aveva iniziato a leggere Kant): l' "imperativo categorico in gonnella"