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Misericordia
Emma Dante


"Misericordia “ proviene da un suo spettacolo teatrale di Emma Dante e narra di Arturo, figlio di una prostituta che e’ stata uccisa dal padre del bimbo, nonche’ sfruttatore della di lei attivita’, subito dopo la nascita. Il neonato viene allevato con infinita dedizione da due colleghe di professione della madre, sfruttate dallo stesso brutto ceffo. Incontriamo Arturo, sia a teatro che nel film, gia’ adolescente: non parla, ha una intelligenza limitata e soffre di gravi crisi epilettiche. Gli incontri occasionali con il padre-pappone lo riempiono di terrore, quasi per una inverosimile intuizione della tragedia a monte. Il film e’ ambientato in un borgo semidistrutto sulla riva del mare, in un paesaggio incantevole. Li’ vivono le due “ mamme sostitute “ di Arturo, che vi esercitano la loro professione, con gruppi di clienti che lo sfruttatore porta in barca per la bisogna. Lì si aggiunge alla ditta una prostituta giovane, che entra affettivamente nel gruppo di donne e lì vive Arturo. Nelle case intorno: qualche famiglia, bambini e bambine, un pastore con un gregge di pecore. Pur in un degrado sconvolgente, la vita si dipana con relazioni solidali, qualche conflitto, una relativa serenita’.  Come se Emma Dante ci dicesse che anche nella piu’ profonda emarginazione la vita ha una sua forza di affetti e di sentimenti. Ma Arturo e’ diventato troppo grande e soprattutto le sue crisi epilettiche stanno diventando un problema. Il padre-pappone non lo sopporta. E cosi’ una delle mamme, in conflitto con l’ altra, trova un istituto dove farlo ricoverare: la “ Misericordia “, appunto. E il film si chiude con Arturo in una macchina che lo porta via per sempre da quello che e’ stato il suo paradiso, ormai perduto. Nel primo piano che lo inquadra, Arturo,  con le lacrime agli occhi, sembra rendersene conto. La storia e’ terribile, ma Emma Dante, con la sua creativita’ e il suo istinto teatrale rende tutto affascinante,  con squarci di assoluta poesia che nascono e vivono dentro il degrado. La bellezza dei luoghi, pur in rovina, la forte presenza carnale delle donne, la leggerezza e le trovate che caratterizzano Arturo, la saggezza con cui ciascuno di loro affronta una esistenza spogliata di tutto, fanno di questo film un racconto ai limiti, ma pieno di forza, di vita , di intensa umanita’.