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Assassinio sul sentiero dorato
Stuart M. Kaminsky


Stuart M. Kaminsky scrive dei divertissment più che dei gialli veri e propri. Usa gli standard dell'hard-boiled classico e li ambienta in mondi disparati (il mondo del cinema hollywoodiano, la Russia sovietica, il sottobosco criminale di Chicago, la Florida dei pensionati e degli agenti immobiliari) in cui investigatori che sembrano caricature dei Marlowe, dei Sam Spade e dei Jay Gittis (il protagonista interpretato da Jack Nicholson dell'indimenticabile film di Polansky "Chinatown") che si muovono goffamente come elefanti in ambienti a cui non appartengono e che riescono a gestire solo con il cinismo e lo humour degli sconfitti risolvendo casi criminali per cui vengono assoldati non per la loro brillantezza, ma per il loro stolido senso del dovere e riservatezza. In "Assassinio sul sentiero dorato" l'investigatore privato Toby Peters viene chiamato da Judy Garland che scopre sul set del celeberrimo film "Il mago di Oz" il cadavere di una "persona di bassa statura" (termine polticamente corretto per quello di "nano" più aderente all'epoca in cui è stato scritto il libro). Sotto il controllo del presidente della MGM (la major che aveva prodotto il film) che cerca di far risolvere il caso senza avere ripercussioni di pubblicità negativa dovrà risolvere il caso incrociando le strade di personaggi famosi (oltre a Judy Garland e Louis B. Mayer Clark Gable, lo stesso Raymond Chandler) e tipi stralunati, divertenti e minacciosi, non ultimo il fratello poiziotto "ufficiale" di L.A. con cui ha un rapporto tormentato. La trama non è così importante in fondo, è un canovaccio per allestire una commedia sul mondo fintamente dorato dell'epoca d'oro del cinema hollywoodiano. E questo sarà la costante di tutti i libri con protagonista Toby Peters, che risolverà casi in cui saranno coinvolti Erroll Flynn, i Fratelli Marx, Howard Hughes, Gary Cooper, Fred Aistare, Alfred Hitchcock fino William Faulkner e al Bela Lugosi dell'altro libro ripubblicato da Einaudi "Non fate arrabbiare i vampiri". In questo pastiche di personaggi reali e di finzione, di grande industria del cinema e filosofia di vita spicciola e anti-eroica Kaminsky crea una mondo fantastico di lustrini e cinismo che non sarà grande letteratura, ma è intrattenimento del livello più alto. E nonostante il peso degli anni i suoi libri assolvono ancora uno degli scopi più alti della scrittura: divertire.