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Città in fiamme
Don Winslow (HarperCollins Italia)


Per ogni capitolo a mò di introduzione citazioni dell'Eneide. Clan criminali italiani ed irlandesi in una lotta furiosa come Troiani ed Achei. Anche qui una guerra scaturita dalla più classiche delle scintille: una donna contesa. Il continuo rimando di Winslow all'epica classica (Eneide e Iliade su tutti) e la tragica eternità delle vicende umane legate all'onore, alla vendetta, ai codici e alla morte apre con "Città in fiamme" la nuova (e forse finale, dato che l'autore ha dichiarato di volersi ritirare dalle scene letterarie) trilogia dell'autore, E come si era visto nella precedente trilogia dedicata ai cartelli della droga (a partire dal formidabile "Il potere del cane") è proprio il grande respiro dell'epopea che permette alla sua scrittura concisa e cruda di esprimersi appieno, raggiungendo i vertici di una produzione romanzesca vasta e di grande successo, ma che tutto sommato si mantiene nei limiti del buon thriller. L'ambientazione è nel cuore del New England nei mediocri anni Ottanta che segnano l'innizio della fine delle grandi organizzazioni criminali organizzate intorno a famiglie e codici. E nella cupio dissolvi di un mondo emergono figure come quella del protagonista (l'irlandese Danny Ryan) che cerca disperatamente di tenere la situazione sotto controllo e di agire razionalmente nella catastrofe incombente, ma che non può sfuggire ai vincoli di lealtà verso la sua "fazione" e dovrà quindi diventare uno stratega spietato e prendere decisioni che stravolgeranno la sua vita e daranno vita ad una nuova stirpe criminale che (nei prossimi libri) arriverà ai Casinò di Las Vegas e agli Studios hollywoodiani. Un altro grande romanzo sullo sfondo di corruzione e fedeltà ai clan che è il sostrato da cui è nata l'America (con un rimando diretto al cinema di Scorsese di "Quei bravi ragazzi" e "Gangs of New York).