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My Ride's Here

Warren Zevon | Artemis/Sony

Elgin Avenue Breakdown

Cinico e tagliente come pochi suoi colleghi sanno esserlo, Warren Zevon è oggi un sopravvissuto della pazza stagione californiana degli anni settanta: songwriter pungente, dal taglio letterario (al disco collaborano scrittori e giornalisti come Carl Hiaasen e Hunter S. Thompson), è stato spesso descritto come l'anello mancante tra Jackson Browne, Lou Reed e Tom Waits... non male come biglietto da visita. Dopo anni di continui alti e bassi, sia artistici che esistenziali, Warren ha ritrovato la giusta ispirazione per far parlare ancora di sè: My Ride's Here segue a ruota il positivo ritorno sulle scene con Life'll Kill Ya, disco d'impostazione acustica applaudito dalla critica di mezzo mondo, ed è un deciso passo avanti nel contaminare le sue radici folk-rock con arrangiamenti originali e spiazzanti. Innanzi tutto tornano a tuonare le chitarre elettriche nel rock urbano di Basket Case e Sacrificial Lambs, a cui si accompagnano un paio di capolavori in ballata, tra cui una Hit Somebody (The hockey Song) che vale da sola la spesa. Il resto spiazza e convince solo dopo ripetuti ascolti, compresi gli affascinanti sconfinamenti nel folk irlandese e il testo in francese di Lasseiz Moi tranquille.

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