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Book Of Lightning

The Waterboys | Universal

Elgin Avenue Breakdown

Forse è perché i Waterboys sono tornati ad essere qualcosa di più vicino ad un gruppo che ad un'idea di Mike Scott (che comunque ne rimane, come è ovvio, il deus ex machina) che Book Of Lightning suona effettivamente come un'opera collettiva e così colorita e vivace. E' facile quindi riscoprire l'epicità di This Is The Sea nell'iniziale The Crash Of Angel Wings o in Love Will Shoot You Down, un riff sporco e duro, più vicino alle ultime uscite dei Waterboys, che apre una canzone solida e ingolfata di chitarre. Non una brutta, ma neanche niente di memorabile. Sono questi i Waterboys più elettrici, e non sempre ispirati, e anche Nobody's Baby Anymore, molto intensa, è sul quel tenore e ricorda persino i World Party di Karl Wallinger, vecchio compagno d'avventure di Mike Scott. Il passaggio verso le pagine migliori del Book Of Lightning comincia con l'elegiaca Strange Arrangement. Una bella canzone, che sembra proprio introdurre la seconda metà di Book Of Lightning. Infatti She Tried To Hold Me, è splendida con quell'organo springsteeniano che più non si può (anche perché effettivamente tutta la canzone sembra venire fuori da The River) e con quell'aggiunta di una notevole coda chitarristica. Da qui in poi, Book Of Lightning spicca il volo e assembla la miglior sequenza di canzoni degli Waterboys dai tempi di Fisherman's Blues, e non è poco.

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