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Orphans

Tom Waits | Anti

Elgin Avenue Breakdown

Tre dischi per raccontare la carriera parallela di una delle voci più importanti, riconoscibili e affascinanti mai uscite dall'America. Orphan è una sorta di riassunto di tutte le canzoni che Tom Waits si è lasciato alla spalle distribuendole tra colonne sonore, omaggi e collaborazioni con altri musicisti o semplicemente finite in riserva nel lavoro di selezione e montaggio che precede ogni disco. Orphans è allora, sì, un riepilogo di tutto ciò che fino ad oggi non ha trovato posto nella discografia ufficiale di Tom Waits, ma è anche un quadro piuttosto fedele del suo eclettismo lirico e musicale che va dai Ramones al misconosciuto (ma bravissimo) Terry Edwards, da Charles Bukowski (come non potrebbe essere diversamente) a Jack Kerouac, da Bertolt Brecht all'amigo Chuck E. Weiss. Anche la divisione tematica in tre sezioni (una prima molto rock'n'roll, poi uno spazio centrale dedicato alle ballate e infine una coda molto vicina agli esperimenti rumoristi dell'ultimo tratto della sua carriera) rispecchia in un certo senso una disposizione teatrale, che è poi nella natura stessa delle canzoni di Tom Waits: quasi tre atti monotematici dedicati agli eccentrici, agli scombinati, ai sognatori, ai fuggitivi e agli outsider di tutto il mondo con una voce straordinaria che è un miscuglio di catrame e miele, ruvida e dolce nello stesso tempo ed evocativa come se a cantare fosse lo spirito della città.

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