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Blue Valentine

Tom Waits | Asylum

Elgin Avenue Breakdown

In tutti questi anni Tom Waits si è addormentato sui pianoforti di mezzo mondo, ha rovistato nei marciapiedi delle metropoli, ha giocato con le parole, ha trasformato rottami in strumenti musicali (e viceversa) ed ha raccontato storie, tante storie: un po' vere, un po' false, tristi o allegre, drammatiche o fiduciose, ma sempre belle. Ha bevuto, fumato, gozzovigliato e, insomma, si è divertito. Poi ha messo su famiglia, si è inventato attore e autore ed ha proseguito per la sua sghemba esperienza di artista a tutto campo, mettendo a soqquadro la propria esistenza probabilmente per il semplice gusto per l'avventura. Per muoversi, agire, viaggiare. Come facevano i vecchi saggi, sulla strada: senza fermarsi e ben oltre l'orario di chiusura. Questa affascinante filosofia che ha fatto di Tom Waits un personaggio più unico che raro è ben rappresentata da Blue Valentine, anno di grazia 1978. Teatrale, romantico, dolce e crudele: Blue Valentine è il capolavoro del Tom Waits cantore delle after hours, delle ore notturne. Abbracciato ad una chitarra scrostata o appollaiato su un piano ubriaco lascia che l'orchestra funzioni da sipario e infila nella leggenda Red Shoes, Kentucky Avenue e Wrong Side Of The Road. Da ascoltare solo a notte fonda: con un po' d'attenzione si può sentire anche il battito cardiaco di questo sanguinante Romeo. Fino al 15 febbraio, a soli 7,99 (per ulteriori informazioni www.sweetmusic.biz).

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