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Stranger Blues

Bo Ramsey | Rounder

Elgin Avenue Breakdown

Registrato tutto in famiglia, nell'estate scorsa, Stranger Blues è un omaggio alle radici blues e folkie di Bo Ramsey, ma con una prospettiva molto personale. Del resto, Bo Ramsey è un musicista cresciuto lavorando con songwriter ed interpreti del calibro di Lucinda Williams e Greg Brown e la sua chitarra non cerca mai il numero ad effetto, il virtuosismo spettacolare, la cascata torrenziale di riff e licks che strappano l'applauso. Piuttosto s'inserisce negli anfratti delle canzoni, dialoga con gli altri strumenti, prima fra tutti la voce, con un passaggio di slide, un breve assolo, molti ricami sempre pertinenti. Con tatto e un gusto sopraffino, Bo Ramsey riesce a districarsi tanto tra la canzone d'autore (un buon esempio potrebbe essere il suo Down To Bastrop) quanto con il rock'n'roll e conoscendo l'humus in cui è cresciuta la sua famiglia non era difficile immaginare che da quelle sessions estive ne fosse uscita un'altra prova di gran classe. Non è il solito blues: per certi versi Stranger Blues ha più di un'affinità con I Don't Want To Take Nothing With Me When I'm Gone di Angelo Leadbelly Rossi, segno che una percezione del blues più evoluta e colorita rispetto agli standard è possibile e si può seguire con risultati piuttosto interessanti pur riprendendo i classici di Muddy Waters, Elmore James, Jimmy Reed, Sonny Boy Williamson e di altri spiriti che s'incontrano lungo la strada dal Delta a Chicago.

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