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The Last D.J.

Tom Petty | Warner

Elgin Avenue Breakdown

è in definitiva un campanello d'allarme innegabile quello che da diverso tempo sta travolgendo alcuni grandi nomi del rock americano ed un segnale dell'età della decadenza per un certo buisness discografico: dopo John Mellencamp, Lou Reed e qualche altro, persino Tom Petty, autore generalmente lontano da posizioni politicizzate, ha sentito il bisogno di scendere in campo. Il suo ultimo disco non è stato capito fino in fondo: se da un punto di vista testuale sfoggia una cattiveria ed ironia raramente espressa in questi termini dall'artista, musicalmente è uno dei suoi lavori più ambiziosi. The Last DJ, lo suggerisce il titolo stesso, è un ode all'ultimo eroe di un mondo discografico non ancora predato dall'ingordigia del mercato e della ricerca dell'effimero, un Dj che passa la musica che vale e non quella "pagata". Il tema della corruzione dei vecchi valori del buisness musicale torna più volte nel corso del disco, che si avvale sempre dei fedeli Heartbreakers, meno in vista che in passato però. Più orchestrato e complesso, The Last DJ è un omaggio agli amori inglesi di Petty, al pop dei Beatles, a John Lennon e George Harrison e solo in parte al buon vecchio rock'n'roll, che torna in gran spolvero soprattutto nel finale. Un altro grande vecchio ha alzato la voce, vale la pena ascoltarlo.

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