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Riot Act

Pearl Jam | Epic/Sony

Elgin Avenue Breakdown

E' inutile nasconderlo, rock'n'roll band di questa statura non nascono tutti i giorni: i Pearl Jam, dopo più di dieci anni sulla strada, sono ancora qui a dimostrare la forza della loro musica. Magari più saggi e meno ribelli di una volta, ma sempre assolutamente vitali. Hanno visto passare accanto a loro mille stagioni musicali e sono sempre restati a galla: sono stati frettolosamente insetiti nel grande fenomeno mediatico del "grunge", la scena rock di Seattle, ma mentre i loro illustri colleghi (dalla tragica fine dei Nirvana ai Soundgarden, per citare i più famosi) sono caduti uno ad uno, i Pearl Jam sono sgusciati via dalle facili catalogazioni. Con Riot Act dimostrano un'altra volta il segreto di questa coesione e longevità. Trasformatisi ora più che mai in una rock band classica, che non può essere imprigionata negli schemi di un singolo genere, raccolgono il testimone purtroppo sempre più raro delle grandi formazioni del passato, dai loro eroi Who ai Led Zeppelin la lista è lunga. Hanno la capacità di scrivere canzoni epiche, di non scendere troppo a compromessi e di suonare persino scomodi culturalmente, come nel brano Bush Leaguer, dove non mostrano troppa tenerezza nei confronti del presidente americano. Questa però è solo la facciata: ad un'analisi più approfindita scoprirete un pugno di canzoni che sanno ancora unire la forza delle chitarre con l'intelligenza e il coraggio che mancano al 90% delle pop star fasulle di oggi.

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