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Childish Things

James McMurtry | Compadre Records

Elgin Avenue Breakdown

Si potrebbe tranquillamente liquidare Childish Things in due righe. Vi è piaciuto Saint Mary Of The Woods, sapete chi è (ormai è in giro anche lui da vent'anni), prendere o lasciare perché James McMurtry cambia poco o nulla. Se non lo conoscete, vale la pena di fare uno sforzo perché James McMurtry è uno dei più sottovalutati musicisti americani, ma anche un grande talento, capace di raccontare, attraverso canzoni mai banali, la realtà di un'America che nessuno si presta a spiegare e/o ad affrontare. Sempre con suoni ruspanti, crudi, senza trucchi o abbellimenti, i suoi dischi sono piccoli e concreti ritratti del nuovo e vecchio paesaggio americano. In particolare, Childish Things è la somma definitiva non soltanto delle sue abilità di songwriter (tra i migliori in assoluto della sua generazione) e di musicista, nonché di una coerenza tanto cristallina da sembrare monotona, ma anche di un atteggiamento di rifiuto totale dei moderni clichés, dei luoghi comuni e delle banalità. Prendere o lasciare, appunto. In Childish Things il vero James McMurtry tira fuori persino una voce che non avevamo mai sentito (tra l'altro c'è un bellissimo duetto con Joe Ely) ma la sua forza è quella di essersi schierato. Dalla parte della strada, dei fantasmi, delle canzoni, delle chitarre e del rock'n'roll. Tra i dischi più belli e intensi del 2005.

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