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I'm Alive

Garland Jeffreys | Universal

Elgin Avenue Breakdown

Songwriter raffinato ed eclettico, performer teatrale e istrionico, pur non essendo stato particolarmente prolifico, Garland Jeffreys ha disseminato, nell'arco di poco più di trent'anni, dozzine di splendide canzoni e due o tre piccoli capolavori. Senza mai lasciarsi travolgere dai ritmi e dai cliché del rock'n'roll business, a più di sessant'anni si ritrova in tour e sorridente sulla copertina di questa bella antologia: I'm Alive è infatti una retrospettiva puntuale e precisa e anche un notevole segno di vitalità. La selezione arriva fino ad oggi ed ha un carattere circolare, come se Garland Jeffreys avesse riavvolto il nastro della sua vita e della sua carriera e l'avesse rimandato selezionando le parti migliori. Si capisce così perché comincia con tre canzoni inedite e viene conclusa con il suo grande hit, Matador, mentre tra questi due estremi il resto scorre più o meno tutto in senso cronologico. Di buon livello gli inediti: I'm Alive, (guidata da una bella slide guitar), Return Of The Matador e Proud Highway, lasciano ben sperare per il prossimo album che è in gestazione. I'm Alive si articola poi essenzialmente sui tre dischi più personali (ed importanti) di Garland Jeffreys, Ghostwriter, Escape Artist e Don't Call Me Buckwheat ed è un eccellente excursus sulla carriera di Garland Jeffreys in tutte le sue variazioni di stili.

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