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Pearl

Janis Joplin | Legacy

Elgin Avenue Breakdown

E' stata il sogno, splendido e indimenticabile, di un'intera generazione. Janis Joplin: una ragazza seppellita viva nel blues, mai appagata, mai sufficientemente a suo agio come su un palco. Il suo sorriso era sempre venato da un'ombra di tristezza, come nella copertina di Pearl: una lunga gonna rossa, la giacca con i lustrini buttata sul divano, in una mano la sigaretta, nell'altra l'immancabile bourbon e una smorfia sul viso, come a dire: "Dai, spicciati, non posso starmene qui tutto il giorno". Aveva altro da fare. Janis Joplin più viva e intensa che mai, quindi, per il piacere di chi ama il rock'n'roll allo stato puro e semplice, la splendida ristampa di Pearl è praticamente un passo obbligato. Sono in molti a ritenerlo il suo album migliore, sicuramente quello in cui la sua personalità emerge con maggiore chiarezza. Ancora di più nella versione 2005, aggiornata con uno dei suoi ultimi (e strepitosi concerti), compresa una soffertissima Summertime. Sentendola è come se fosse ancora qui a dire, con la sua voce sgraziata e attraente: "Si esiste qui e adesso, come si fa ad aspettare? Non voglio far niente a metà. Ho ventisei anni e mi preoccupo dei miei ventisei anni, non dei novantacinque". Non ci sarebbe mai arrivata, ma avrebbe cambiato definitivamente la storia del rock'n'roll, perché dopo di lei non ci sarebbe più stata un'altra Janis Joplin.

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