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Lifeline

Ben Harper | Virgin

Dopo nove mesi di tour in tutto il mondo, Ben Harper ha scelto Parigi per fermarsi e incidere in una manciata di settimane uno dei suoi dischi più belli. Sicuramente il più diretto e immediato da diversi anni a questa parte. Tutto è votato alla semplicità e a cogliere l'attimo parigino: Ben Harper ha inciso con il suo affiatatissimo gruppo, gli Innocent Criminals (Oliver Charles alla batteria, Leon Mobley alle percussioni, Juan Nelson al basso, Michael Ward alle chitarre e Jason Yates alle tastiere) con l'apporto delle voci di Rovleta Fraser e Michelle Haynes. Nient'altro, nessun altro, eccetto Parigi e una manciata di canzoni molto ispirate. Il taglio di Lifeline è tutto lì con un suono crudo ed elementare (registrato ancora sui nastri, come se il computer non esistesse), molto Rolling Stones ed è profumato dalla California degli anni Settanta nelle armonie e nelle chitarre acustiche e da tantissimo rhtythm and blues nel ritmo. Un suono che può anche sembrare o apparire antiquato, ma che nel nuovo stile di Ben Harper e del suo gruppo funziona alla perfezione, anche per via della qualità delle canzoni di Lifeline. Non c'è un fronzolo che sia uno e anche l'attitudine poliedrica di Ben Harper (che ebbe in Burn To Shine il suo apice) è riportata all'essenzialità.

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