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Gas Food and Lodging

Green On Red | Restless/Ryko

Elgin Avenue Breakdown

Grandi, grandissimi Green On Red: una rock'n'roll band di sbandati con un cuore grande così che suonavano come se Jim Morrison non fosse mai morto. Agli inizi degli anni Ottanta poteva sembrare un'eresia e questa ristampa, due album in un compact disc (ma ci sono anche le outtake del caso), serve soprattutto a non dimenticarlo. Green On Red, vinile verde nella copertina rossa, era il primo vagito discografico (a parte l'autoproduzione di Two Bibles): titolo preso da una canzone dei Serfers, il gruppo in cui militavano Steve Wynn, Van Christian e Dan Stuart. Un esordio acido, aspro, che sembava rispolverare i Doors (le tastiere di Chris Cacavas), l'intera storia raccontata da Nuggets e le provocazioni di Patti Smith e dei Television insieme alla discografia dei Byrds. Gas Food and Lodging è un'altra storia: in mezzo c'è stato il vero esordio su Slash, Gravity Talks (un disco la cui magia è rimasta inalterata nel tempo) e un sacco di concerti che hanno visto aggiungersi al gruppo Chuck Prophet. In più la produzione è affidata ad un altro chitarrista, Paul Cutler, in seguito partner di Steve Wynn nell'ultima fase dei Dream Syndicate. Per cui per chi ama Gibson e Fender invece dei pasticci elettronici che andavano di moda allora, si tratta di un grande disco, dei veri Green On Red: ogni canzone, dall'hendrixiana Hair Of The Dog alla versione di We Shall Overcome, dalla classica Sixteen Ways a The Drifter puzza di rock'n'roll all'infinito. L'unico problema con queste ristampe è stato il saltare da un'etichetta all'altra: infatti già una ristampa della China Records metteva insieme Here Come The Snakes con Scapegoats e adesso questo Green On Red salta Gravity Talks. Un po' di linearità in più non guasterebbe, ma, poco male. Tanto ordinati non lo sono mai stati nemmeno Green On Red Da RootsHighway.it

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