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Some Enchanted Evening

Art Garfunkel | Warner

Le fondamenta su cui si poggia l'idea di Some Enchanted Evening sono ben più che sensate: arrivato ad una certa età e tirate le somme, Art Garfunkel, ovvero il vecchio socio di Paul Simon, giusto per i più giovani e per chi si fosse collegato in questo momento, deve aver capito che i frutti del suo songwriting sono e saranno relativi e che, per una volta, era anche logico dedicarsi a tempo pieno alla voce e all'interpretazione. Consigliato da Robbie Robertson, Art Garfunkel si è inventato un'identità da crooner, dichiaratamente ispirato da Chet Baker e Johnny Mathis (ma bisogna aggiungere anche Johnny Mercer e Frank Sinatra) con tanto di completo in bianco e nero e cravatta sottile e slacciata in copertina, il massimo della trasgressione che Art Garfunkel può concedere alle after hours. Le aspettative per un disco elegante, pieno di stile e magari colorito da una punta di sana nostalgia, vengono sono confermate fin dalla primissima nota di I Remember You. Art Garfunkel è un cantante il cui notevole bagaglio d'esperienza non ha bisogno di altre descrizioni e la super produzione di Some Enchanted Evening allinea la quintessenza della raffinatezza in fatto di musicisti: tra gli altri, Steve Gadd alla batteria, Bob Glaub al basso, Dean Parks alle chitarre contribuiscono non poco a cesellare tutti i dettagli di un disco romanticissimo e di grande classe.

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