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Other People's Lives

Ray Davies | V2

Elgin Avenue Breakdown

Un paio d'anni fa Ray Davies è stato persino nominato, insieme a Eric Clapton, Commander of the Order of the British Empire, una di quelle altisonanti onorificenze che prima o poi vengono conferite a tutti i teppisti che riescono a diventare grandi, così giusto per tenerli buoni perché l'esperienza insegna che certi instinti non invecchiano mai. Eppure Ray Davies sia come musicista che come semplice uomo della strada continua a sentirsi uno straniero nel Regno Unito. Una differenza non da poco, visto che, con Ray Davies, i Kinks sono stati protagonisti della British Invasion, una sorta di ritorno a casa, ma anche un'intima connessione tra due differenti percezioni del rock'n'roll, quella americana (dove tutto è cominciato) e quella inglese che, nella sua visione, non sono poi così distanti. Il suo primo album solista, dopo una lunghissima carriera di quarant'anni e più con i Kinks si chiama Other People's Lives e non lascia dubbi di sorta. Un sound chitarristico, forte, pulito, preciso. Elettriche o acustiche, ma sono tutte chitarre, a dispetto di chi sostiene che ormai si tratta di uno strumento obsoleto, ma sono tutte funzionali a regalare un suono brillante alle canzoni di Ray Davies che, a loro volta, sono piccole sceneggiature di altrettanti film d'autore perché l'attenzione al dettaglio è sempre stata una sua prerogativa specifica. Uno dei dischi più belli di quest'anno.

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