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La città dolente

Daniel Zimmerman | Meridiano Zero

La città dolente

Daniel Zimmermann è nato nel 1935, figlio di una spia francese al servizio dei sovietici e di un'ebrea polacca emigrata in Francia dal ghetto di Varsavia. La vita dello scrittore si è impigliata nel nazismo ancora prima di cominciare: tutto il ramo familiare materno, ad eccezione della madre fuggita, è stato rinchiuso ad Auschwitz e sterminato, e il padre, smascherato, è stato decapitato dai tedeschi. Il suo debutto letterario è avvenuto nel 1961 con 80 exercices en zone interdite, una raccolta di racconti sulla guerra d'Algeria che ne narra gli orrori in chiave fortemente antifrancese.
è stato un autore assai prolifico: ha pubblicato romanzi, biografie e trattati di pedagogia, ma è proprio La città dolente il libro centrale nella sua opera. Racconta come la vita di François, uno studente ricco, bello ed elegante. Con la guerra verrà prima deportato e poi nel nel campo di lavoro di Drancy, e poi ad, Auschwitz e Treblinka. Daniel Zimmermann ha il coraggio, in questo calvario, di restare nell'ambito del romanzo e di usarlo come strumento per raccontare gli atroci orrori dei campi di concentramento che, purtroppo, sono ormai parte della nostra storia. Così François incontrerà persino il mefistofelico dottor Mengele, l'infame aguzzino che celebrava il suo sadismo dietro il paravento degli esperimenti medici, suonerà il violino per lui, scoprirà l'amore e la morte nello stesso tempo. Un romanzo crudo e vivissimo.

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