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Diario di una scrittrice

Virginia Woolf | minimum fax

I diari di Virginia Woolf, oltre a svelare il laboratorio quotidiano di una grandissima scrittrice, mostrano nel dettaglio l'infinita passione di lettrice. Con un tono sempre molto informale, ma nello stesso tempo puntualissimo, Virginia Woolf racconta, in un piccolo spazio quotidiano, nel tardo pomeriggio, dal 1918 al 1940 (fino a pochi mesi dalla sua tragica scomparsa), il suo rapporto con il tempo ("Sento il volo del tempo. E questo sostiene le mie emozioni"), con l'arte ("un'opera d'arte significa che una parte trae forza da un'altra parte"), con la scrittura ("Comunque dovrò ancora annaspare e sperimentare, ma questo pomeriggio ho avuto un lampo di luce. E veramente, dalla felicità con la quale sto sviluppando il romanzo non scritto, penso che da quella parte via sia un sentiero per me"), con i libri (Ho tanti libri in fondo ai miei pensieri) ma anche con la realtà ("La vita è, per dirla con cura e misura, una faccenda stranissima: ha in sé l'essenza della realtà") e con la vita stessa ("Serviti di qualunque pezzo ti capiti sottomano. Non farti mai sconvolgere dagli scarti bruschi di quella bestia infida che è la vita"). Ne esce un ritratto in gran parte inedito e molto interessante dell'autrice di Orlando e dintorni in cui Virginia Woolf si permette, come è naturale, anche un'esplicita confessione: "Il sogno troppo spesso mi riguarda. Per correggere questo, e dimenticare la propria aspra, assurda, piccola personalità, reputazione e via discorrendo, si dovrebbe leggere; vedere gente di altri ambienti; pensare di più; scrivere con maggio logica; soprattutto essere pieni di lavoro; ed esercitare l'anonimato". Consigliatissimo ai lettori, indispensabile per gli scrittori.

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