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Cypress Grove Blues

James Sallis | Giano Editore

Nello stesso territorio di James Lee Burke, anche se geograficamente si va più verso Memphis che New Orleans, James Sallis si muove tra le spire di un noir esistenziale, legato all'introspezione dei suoi personaggi e a brevi, intensi momenti della loro comunione con un paesaggio selvaggio, umidiccio e complicato.
Con una deriva verso gli strati più interessanti della cultura popolare americana, ovvero le suggestioni della musica folk e blues ("La prendo sul serio, questa musica. Non sono più in tanti a farlo.
Per lungo tempo è stata l'unica superstite della nostra tradizione musicale popolare. Adesso è scomparsa, o quasi. Per diventare l'ennesima, indistinta vittima del commercio" dice uno dei personaggi principali di Cypress Grove Blues) e l'universo sotterraneo dei film di serie b che qui, tra l'altro, ha una funzione specifica nella soluzione della storia e dell'inevitabile omicidio da cui parte tutto.
Il carattere nero di Cypress Grove Blues è l'alfa e l'omega del romanzo, ma dentro c'è la vita afosa e monotematica di una smalltown americana, lunghi momenti malinconici in cui il silenzio sembra l'unico rimedio ai ricordi e ai rimorsi e infine ci sono tutti i nodi nei legami tra i protagonisti che si allacciano e si slacciano seguendo quasi sequenze circolari di blues ancestrali. Non a caso, il romanzo di James Sallis è introdotto con un'epigrafe tratta dalla stessa canzone di Skip James che dà il titolo al libro.

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