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In viaggio con Erodoto

Ryszard Kapuscinski | Feltrinelli

Grande reporter, osservatore acuto e straordinariamente sensibile nonché superbo viaggiatore, Ryszard Kapuscinski si addentra in un percorso che spesso è più insidioso di mille campi di battaglia: la sua autobiografia. Con l'esperienza che si ritrova, era intuibile che non cadesse nelle trappole delle celebrazioni o della diaristica. Anche in questo caso, come in tutti i suoi pregevoli precedenti, Ryszard Kapuscinski si avventura con un certo grado di incoscienza che lui stesso ammette, tra le righe: "Ero partito per quel viaggio completamente impreparato: senza un taccuino, senza un nome, senza un indirizzo. E senza conoscere l'inglese. In realtà ero partito solo per ottenere una cosa altrimenti impossibile: varcare la frontiera". Vantando poi un'umiltà che è tipica dei grandi, Ryszard Kapuscinski sceglie di raccontare il suo peregrinare nel mondo attraverso la complessità della figura di Erodoto che di volta in volta diventa, come il titolo suggerisce, compagno di viaggio e testimone, modello di riferimento e protagonista, scialuppa di salvataggio e faro nella notte. Raccontando i luoghi dei suoi reportage, quelle frontiere superate con l'istinto e la curiosità, l'India, la Cina, l'Iran, l'Egitto, l'Africa, Ryszard Kapuscinski e Erodoto ridefiniscono il senso del viaggio, della memoria e di tutti quei passaggi che fanno una vita.

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