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l'invenzione dei giovani

Jon Savage | Feltrinelli

l'invenzione dei giovani
 

 

 

Dall'ecatombe della prima guerra mondiale fino allo sviluppo di un mercato pensato e costruito per i giovani, è un'analisi storica in profondità sulle ragioni e sulle motivazioni che hanno portato, nel corso del ventesimo secolo, allo sviluppo di una concezione di un inedito modello di gioventù. È un'invenzione che comincia con l'olocausto della prima gioventù riconosciuta come tale e la parte iniziale del saggio di Jon Savage è minuziosa nel raccontare i motivi e i condizionamenti che hanno portato un'intera generazione a morire (volontaria, in guerra) per due volte consecutive. Jon Savage sintetizza così quell'esordio sanguinoso: "La gioventù, arruolata nella nuova ideologia radicale basata sull'uguaglianza, diventò da un lato una fonte di speranza e un simbolo del futuro e dall'altro una falange instabile e pericolosa". Dall'altra parte "i sogni cominciarono a definire l'america" e la gioventù diventava il bersagio preferito di tutti quei prodotti che "offrivano una fuga immediata dalle ristrettezze della realtà quotidiana, una consolazione per le libertà perdute e una celebrazione dello stile di vita metropolitano. La salvezza stava nel consumo: diventavi quello che compravi. E si compravano i sogni". Analisi storica a parte, per la cosiddetta "invenzione della gioventù" valgono sempre le parole di Rousseau: "Il periodo in cui di solito finisce l'educazione è proprio il momento giusto per cominciare". Fondamentale.  

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