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Metallica e la filosofia

William Irwin,  | Apogeo

Venti saggi che indagando nella formazione, nei retroscena, della vita delle canzoni e dei Metallica si allacciano a una moltitudine di temi filosofici, morali ed esistenziali: dalle dipendenze all'identità, dalla giustizia al suicidio, dal conformismo alla sessualità fino alle complicate dinamiche di una rock'n'roll band. Sviscerare i Metallica, partendo dalla loro empatica naturare, ha richiesto quello che con una certa onestà, William Irwin definisce un "labour of love" di un gruppo di professori, assistenti e ricercatori filosofici cinque volte più numeroso dei Metallica e questo non perché James Hetfield, Lars Ulrich, Kirk Hammett o un quarto a scelta tra il compianto Cliff Burton, Jason Newsted o Dave Mustain si siano dedicati a particolari riflessioni platoniche, ma perché nel corso della loro esistenza si sono confrontati, e con una certa frequenza, con questioni vitali come integrità, autenticità, condivisione, giustizia, conflitti interni e esterni al gruppo. l'approccio, insolito ma anche estremamente efficace, permette di partire, sì, dai Metallica ma di allargarsi a raccontare le dinamiche (sempre molto articolate) delle rock'n'roll band, dello stardom system e della vita di artisti del ventesimo secolo attraverso l'occhio acuto e la complessità della filosofia da Adam Smith a John Stuart Mill finoImmanuel Kant, Albert Camus, Arthur Schopenauer, Martin Heidegger, Jean-Paul Sartre e Georg Friedrich Hegel.  

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