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Il futuro non è scritto

Stefano Hourria | Selene Edizioni

Il futuro non è scritto

L'evoluzione dei Clash, una rock'n'roll band che è passata dal punk rivoluzionario del 1977 alle influenze più svariate di Sandinista e Combat Rock viene raccontata nel contesto delle vicende politiche e sociali della Gran Bretagna, partendo dalla metà degli anni Settanta in poi. Attraverso una ricostruzione storica fedele e altrettanto lineare, Il futuro non è scritto spiega nel dettaglio, i fattori che determinarono la coscienza politica dei Clash: passando attraverso le influenze dirette e indirette del movimento situazionista fino alla definizione del sogno rivoluzionario e terzomondista espresso dal loro album più evoluto e più dichiaratamente impegnano ovvero SandinistaNon si tratta quindi di una semplice biografia dei Clash, che restano una delle più grandi rock'n'roll band del mondo (e ancora amatissima in Italia, dove London Calling, uno dei loro dischi più importanti, è considerato né più né meno alla stregua di un capolavoro), ma di una panoramica generale del rapporto tra la società inglese e il rock'n'roll, con un'attenzioen particolare dedicata al rapporto con il movimento rivoluzionario del punk e della musica giamaicana che confluirono, fin dai primissimi dischi, nell'esperienza dei Clash. In contemporanea, Il futuro non è scritto spiega anche il tessuto sociale da cui si svilupparono queste forme d'espressione: l'emergenza degli anni Settanta, l'avvento di Margaret Tatcher, lo sciopero dei minatori, le tensioni razziali e le prime intuizioni no global. Con la prefazione dello scrittore inglese Jack Allen, l'introduzione di Billy Bragg e la postfazione di Garland Jeffreys che, tra l'altro, tracciano due sentiti ricordi di Joe Strummer, prematuramente scomparso nel 2002.

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