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Il suonatore di bottiglie

Manuela Curioni | Kellerman Editore

"Ci sono terre in cui l'uomo si sente di passaggio. Come se certi spazi non fossero fatti per essere abitati, ma soltanto immaginati e pensati in sogno o attraversati in silenzio, facendo attenzione a non lasciare tracce" e un libro di viaggi in montagna che paradossalmente nasce sulle rive del mare, il Mediterraneo, presuppone una dote rara e preziosa per chiunque, ma fondamentale per chi scrive e per chi viaggia: la capacità di rimanere incantati e di restare senza parole. Lo stupore e la meraviglia davanti alla bellezza della natura, il candore nello scoprire i risvolti di piccole eventualità, a volte affascinanti, altrimenti dolorose, l'innocenza, se non proprio l'ingenuità, nello scoprire che il mistero del viaggio è il viaggio stesso, così come il rebus della montagna è tutto in ciò che sottolinea il suo profilo: sono questi gli elementi che distinguono i "racconti di viaggi e di montagne" di Manuela Curioni. Senza scimmiottare Bruce Chatwin o altri viaggiatori, Manuela Curioni assembla uno zibaldone di appunti, visioni, schizzi e fotografie che è insieme un diario di vent'anni di viaggi e qualcosa di più, per fuggire "alla deriva nel cuore della città", per scoprire le montagne "prigioniere nella pelle della terra", ma soprattutto per ritrovare le magie dell'incontro, che spesso e volentieri è anche l'incontro con se stessi, con la propria storia, con un'infanzia che la montagna sembra conservare.

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