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La ragazza che voleva di più

Liza Cody | Feltrinelli

C'è un po' tutta la storia del rock'n'roll business, almeno così come lo conosciamo oggi, in La Ragazza Che Voleva Di Più di Liza Cody.
Autrice inglese con una passione per le eroine misteriose e spericolate, qui ne inventa una che è un clichè nel mondo dello spettacolo.
La vedova della rock'n'roll star famosa e perduta: Birdie Walker, ovvero La Ragazza Che Voleva Di Più, è un personaggio creato su un'accorta miscela di caratteri pubblici. Marianne Faithfull, Jerry Hall, Yoko Ono e soprattutto Courtney Love si ritrovano nei suoi movimenti, nelle sue scelte, nel suo essere. Birdie Walker deve difendere la memoria del famoso compagno e nello stesso si batte per proteggere la sua musica (il classicissimo lost album) e la sua storia da un variegato assortimento di squali del rock'n'roll business.
Nei suoi pensieri si legge ad un certo punto: "I cani grossi mangiano i cani piccoli. I cani piccoli mangiano i cani più piccoli e così via, fin giù alle pulci che si portano addosso. Povere pulci, che saltano di qua e di là, in cerca di un boccone, a scrivere le loro canzoni sperando in una particina di successo nel circo delle pulci: gnam-gnam, e sei finito".
Niente di più vero: per quanto si legga come un thriller, con tanto di ripetuti colpi di scena e senza particolari ambizioni letterarie, La Ragazza Che Voleva Di Più esplora le complesse trame che generano i clichè dello show business, penetrandone il linguaggio, gli schemi, persino il ritmo della parlata.
Fino a concludere: "In questo gioco, chi ti fa il bucato non conta una scoreggia. Contano le illusioni". Non fa una piega.

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