CULTURA E TEMPO LIBERO > LIBRI

The Piper At The Gates Of Dawn

John Cavanagh | No Reply

"Se Syd desidera recuperare il suo legittimo posto ai più alti livelli della scena musicale, deve fare qualcosa di positivo entro il prossimo anno. Vivere del passato è una bella cosa, ma anche questo genere di venerazione dura poco... La gente si stufa presto dei vecchi dischi, non importa molto quanto sbalorditivi possano essere": le note scritte da John Steele nel 1976 per i fans di Syd Barrett suonano contraddittorie a distanza di trent'anni, anche se, come è noto, all'epoca avevano una loro logica. Ma un "vecchio disco" come The Piper At The Gates Of Dawn nel frattempo è diventato una pietra miliare e John Cavanagh lo ricostruisce seguendo alla perfezione le indicazioni della collana Tracks descrivendo nei minimi particolari la gestazione (dai minuscoli dettagli degli strumenti musicali alle interazioni tra Syd Barrett e gli altri Pink Floyd) ma anche inquadrandolo nel periodo storico effervescente e tumultuoso in cui è germogliato, ovvero il 1967. Utile allo scopo, come è d’uso nella collana Tracks, la breve cronologia in appendice che è funzionale a collocare il capolavoro dei Pink Floyd da un punto di vista storico. Perché come scrive ancora John Cavanagh nelle note introduttive, l'esordio dei Pink Floyd "è una creazione meravigliosa, spesso vista attraverso la vista degli eventi successivi" e questo libro aiuta a far ordine e a rimettere al posto giusto un "vecchio disco".

 


 

Vai all'Archivio lIBRI