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La questione settentrionale

Giuseppe Berta | Feltrinelli

Un'analisi dettagliata, ricchissima di dati, cerca di individuare le motivazioni principali del crescente malessere dell'Italia settentrionale. "Una trasformazione in atto" come dice il titolo dell'articolata introduzione curata dallo stesso Giuseppe Berta che delinea così lo scenario oggetto d’indagine: "Una civiltà urbana, dunque, scolpita dall'accumulo di circuiti della ricchezza vecchi e nuovi, che con il tempo si sono congiunti in una struttura di impressionante robustezza, fino a operare un'assimilazione che permette la coesistenza di forme elevate di qualità architettonica e di complessi residenziali e lavorativi dimessi e terribilmente anonimi, di squarci di campagna ancora capaci di colpire per la bellezza armoniosa che vi ha introdotto l'opera degli uomini e paesaggi recentissimi d’irreparabile squallore per l'assenza di ogni identità". Dal declino delle grandi imprese, dal capitalismo molecolare al capitalismo personale (come li tratteggia Aldo Bonomi), dalle transizioni tecnologiche a quelle finanziare, la questione settentrionale è un laboratorio a cielo aperto che un poeta con il dono della sintesi ha descritto così: Ottiero Ottieri: "Le fabbriche sono nate dai prati, dalla terra; ma la campagna distrutta, debole e pallida come il cielo, sembra che non si difenda e che non la rimpianga nessuno". Un libro fondamentale per capire l'Italia di oggi (e non soltanto quella settentrionale).
 

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