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Peter Sellers. Un camaleonte rosa

Alessandro Beretta
Bevivino Editore

Se si guardano con attenzione, e magari trattenendo le risate, tutte le interpretazioni di Peter Sellers, sono un monumentale omaggio alla figura dell'outsider: sempre fuori luogo, out of time e anche vagamente estraneo al mondo della realtà. Il sardonico e perennemente sconfitto ispettore Closeau, il folle (e innappuntabile, e purtroppo sempre attuale, ora più che mai) dottor Stranamore, l'indimenticabile Chance, una delle figure emblematiche del ventesimo secolo sono soltanto alcuni dei personaggi che in Peter Sellers hanno trovato qualcosa come un secondo autore. L'agile biografia tratteggiata nel consueto taglio della collana Cattivi, permette di sviscerare con rapidità, ma anche con tutti i dettagli, sia la carriera (c'è una nutrita filmografia, tra le appendici) che la vita di Peter Sellers. Spicca l'intenso rapporto con il genio di Stanley Kubrick che lo descriveva così: "Era l'unico attore che ho conosciuto che sapeva veramente improvvisare. L'improvvisazione è utile nelle prove, per esplorare un ruolo. Ma la maggior parte degli attori, quando improvvisa, vagabonda in una specie di campionario ripetitivo di frasi che li porta a un vicolo cieco, mentre Peter Sellers, al contrario, dopo un pò di tempo entrava nello spirito del personaggio e partiva. Era miracoloso". Non mancano, come è giusto, le cronache del rapido declino che se lo portò via nel 1980, a soli 54 anni: la vita non è uno scherzo.

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