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U.S.A. contro John Lennon

David Leaf e John Scheinfeld | Feltrinelli Real Cinema

Con una certa logica il film parte dal rally per per liberare John Sinclair, condannato a quasi dieci anni di carcere per aver fumato due joint. Il 10 dicembre 1971 ad Ann Arbor, Michigan circa quindicimila persone assistono all'evento a cui partecipano in una felice promiscuità musicisti, attivisti e agenti in incognito. L'elemento di richiamo è soprattutto John Lennon che si presenta con una canzone inedita dedicata proprio a John Sinclair. E' quello il momento in cui l'establishment decide di passare all'azione con l'intento di deportarlo. La sua presenza sul suolo degli Stati Uniti è un fastidio continuo per troppi motivi. Ha le risorse economiche per fare ciò che vuole. E' un personaggio che ha imparato a cavalcare la giostra dei mass media e usarli più che esserne usato. Agisce ad un livello a cui la politica, nonostante gli sforzi, non riesce ad arrivare. Le numerose testimonianze raccolte dal film, tra cui Gore Vidal, Noam Chomsky, Mario Cuomo, Bobby Seale, Angela Davis, lo stesso John Sinclair, Walter Cronkite, Yoko Ono, Jon Wiener, ma anche personaggi dell'entourage di Nixon, come John Dean e G. Gordon Liddy a cui va aggiunta quasi un'ora di extra, offrono un quadro molto preciso dei motivi per cui John Lennon era considerato fuori posto, ma anche un ritratto fedele delle sue convinzioni, della sua forza e delle sue idee. Un documento straordinario.

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