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Three Kings

David Russell

Subito dopo la fine della prima guerra del Golfo, marzo 1991, una scombinata pattuglia di soldati americani parte in cerca del cosiddetto oro di Saddam, ovvero i lingotti e i beni di valore trafugati in Kuwait durante l'invasione. Capitanata da un George Clooney in gran spolvero, la piccola armata Brancaleone si ritrova però coinvolta negli effetti generati dall'armistizio tra Saddam e le forze alleata, ovvero gli scontri tra le truppe che gli sono rimaste fedeli e le popolazioni insofferenti. Ispirato dal libro di John Ridely e tratteggiato con contorni surreali, immagini vivide e piuttosto forti, Three Kings non si svolge come un normale film di guerra anche se l'aspetto bellico è e resta determinante ma racchiude in sé tutti gli elementi, compresa la parodia, per una rappresentazione molto critica del contesto storico in cui è ambientato. Se è vero che da un certo punto di vista, Three Kings può anche essere visto come un film d'azione (e i colpi di scena non mancano di sicuro), dall'altro non si può notare la vena dissacrante che sottolinea alcuni passaggi fondamentali, come la presenza continua ed assilante di una cronista in cerca di scoop, l'assenza di ogni regola morale da entrambe le parti belligeranti e poi, alla fine di un lungo e faticoso cammino, forse anche una sorta di redenzione per quei soldati che partono con un'idea e finiscono in un mare di guai. Negli extra, molte riprese dietro le scene e anche un diario dello stesso regista.

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