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E.T.

Steven Spielberg | Universal

Diverso l'approccio all'alieno di Steven Spielberg che però pone, per quanto con tutta un'altra prospettiva molti degli interrogativi di Alien. Il suo extraterrestre forse è ancora più umano con tutte le sue idiosincrasie per la vita famigliare, il suo disorientamento, la sua solitudine. A salvarlo, sembra suggerire la favola, perché di questo si tratta, è ancora la magia e l'innocenza dell'infanzia, dove si può volare con una bicicletta e ci si può incantare per un piccolo gesto. Allora tra l'alieno abbandonato per errore o per paura e i bambini che si devono inventare le giornate una per una, scatta una simpatia fatta di una libertà dai pregiudizi, dalle costrizioni e dai luoghi comuni degli adulti. Spielberg (con l'aiuto non relativo dello specialista di effetti speciali Carlo Rambaldi) crea un alieno sgraziato e commovente, che nella sua lotta per la sopravvivenza trova degli alleati inaspettati che a loro volta vivono una condizione di alieni rispetto al mondo degli adulti e qui forse c'è una delle cifre principali del suo cinema. Il film ha lasciato un'impronta decisiva, quasi a bilanciare il terrore generato da altri alieni e da altre visioni. Qualche anno fa è usciva una versione in DVD completa e accurata per festeggiare il ventennale dell'uscita con l'aggiunta di alcune scene rimaste fuori dall'originale e alcune piccole modifiche volute da Steven Spielberg che ne hanno ulteriormente aumentato la qualità.

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