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Mystic River

Clint Eastwood | Warner

Tratto dal romanzo "La morte non dimentica" di Dennis Lehane, Mystic River tratteggia una mappa dei legami, spesso oscuri e indecifrabili, che nell'arco di una vita uniscono Jimmy Markum, Dave Boyle e Sean Devine. I tre amici vengono separati da un efferato delitto (Dave Boyle viene rapito e seviziato e non si riprenderà più) e ritornano ad unirsi per l'omicidio della figlia di Jimmy Markum su cui indagherà Sean Devine che, da adulto, è diventato un investigatore della polizia. Lungo questi due estremi s'intrecciano le vite e le famiglie, un fiume e una quartiere: molti dettagli li uniscono, qualcosa di tragico e malefico li divide, ma tutto Mystic River si svolge nell'ambito di due o tre isolati ed è una grande ed intensa rappresentazione delle pieghe che può prendere la vita. Con un finale geniale, tutto intrecciato sui volti e sulle espressioni dei protagonisti in un momento di festa che è ambiguo e chiarificatore nello stesso tempo. Merito soprattutto della regia di Clint Eastwood che, ricca di chiaroscuri, è esemplare nel disegnare le geometrie del quartiere e gli incroci di sguardi che sottolineano i rapporti e i legami. Eccellenti le interpretazioni di Tim Robbins (Dave Boyle), Kevin Bacon (Sean Devine), da Oscar quella di Sean Penn che con Jimmy Markum ci regala un altro memorabile personaggio della sua personale galleria di outsider controversi e poco inclini al compromesso.

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