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Inside Man

Spike Lee | Universal

Storia con un elaborato intreccio psicologico e più di un omaggio al cinema di Alfred Hitchcock, Inside Man è un thriller che nasce tutto da una particolarissima rapina. Molto curiosa nel suo sviluppo perché apparentemente nessuno ruba niente e ancora più complessa nella sua soluzione: i rapinatori, una volta entrati in un'esclusiva banca, si confondono con i numerosi ostaggi e agli agenti e ai detective diventerà difficile, se non impossibile, comprendere le differenze e quindi le motivazioni che possono portare alla soluzione del caso. La rapina in realtà cela un segreto pericoloso e importante ed è per questo che sulla scena del crimine, oltre al consueto spiegamento di forze speciali della polizia, arriva, sorprendendo tutti, una mediatrice, interpretata da un'algida e bravissima Jodie Foster, che semina ulteriore scompiglio e incertezza. E' fin troppo ovvio che qualcosa non quadra ed è ciò che tormenta il detective Keith Frazier, ovvero l'attore preferito di Spike Lee, Denzel Washington, che seguendo il suo fiuto, l'istinto e con un filo di incoscienza assume il ruolo del protagonista. La soluzione del caso va scoperta seguendo lui e l'Inside Man dell'ambiguo titolo (e non è detto che bisogni aspettare la seconda parte, a cui sta lavorando Spike Lee), ma il film grazie ad un cast selezionatissimo (tra cui anche William Dafoe) è pregevole e godibilissimo, per quanto zeppo di citazioni e tributi.

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