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Duel

Steven Spielberg

Tratto dal racconto di Richard Matheson (pubblicato recentemente da Fanucci in Duel e altri racconti, ma dello scrittore americano è indispensabile conoscere Io sono leggenda, sempre Fanucci) Duel è l'esordio cinematografico di Steven Spielberg. La storia è essenziale, persino truce nella sua semplicità: un'enorme autoarticolato prende di mira un'automobile (infinitesima, al confronto) e il suo autista. Il confronto, o il duello come vuole il titolo, non prevede né regole, né pause, né trattative. Solo un lungo, drammatico ed inevitabile inseguimento in cui l'enorme predatore non perde mai la sicurezza che, prima o poi, la preda sarà sua. Le sequenze sono mozzafiato (e anche un po' angoscianti) e sebbene le atmosfere, cupe e tese, siano ben distanti da gran parte dei film poi realizzati da Steven Spielberg, l'oggetto principale sembra essere sempre lo stesso: la paura. Richard Matheson che ai brividi e alle angosce in tutte le sue forme ha dedicato un'intera carriera la spiegava così: "Il termine paura è relativo a una serie piuttosto ampia di eventi. Si può avere paura di prendersi un raffreddore, oppure, per estremizzare di avere come vicino di casa, un vampiro. Non esiste un limite alle paure degli esseri umani".

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