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La promessa dell'assassino

David Cronenberg | Focus Features

In una Londra livida e ombrosa, una giovane ragazza muore durante il parto. L'infermiera che l'assiste nelle sue ultime ore (e nelle primissime della figlia Christine) nel tentativo di ricostruirne l'identità si ritrova, suo malgrado, a confrontarsi con un'emanazione tutta londinese della mafia di origini russe. Dietro la drammatica fine della ragazza si svela, passo per passo, una sordida storia di prostituzione, droga e violenza che matura in ambienti dove tutto sembra avere una doppia e ambigua natura. David Cronenberg firma un altro capolavoro, giocando fino in fondo sul tema dell'identità, ribaltando schemi e luoghi comuni e mettendo al centro di tutto i volti (e i corpi: il film è praticamente costruito sulle storie raccontate dai tatuaggi) dei protagonisti: Viggo Mortensen, molto concentrato e accorato, una convincente (per quanto poco appariscente) Naomi Watts e uno spigoloso Vincent Cassel. Le loro movenze, i contrasti e i dialoghi sono strutturati sul ritmo incalzante di un thriller, ma nei perimetri dei luoghi comuni (l'iniziazione, l'omicidio, il doppio gioco, il tradimento, il coraggio) David Cronenberg costruisce un percorso a senso unico nel cuore e nell'anima di personaggi in esilio, ormai senza patria e senza terra che cercano di ovviare a vuoti profondi e tragici con la forza del potere e i colori inutili della nostalgia. Un grande film, denso e inquietante, come nella migliore tradizione di Cronenberg.

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