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Un tranquillo weekend di paura

John Boorman | Warner

Un'escursione in canoa in un'area destinata a sparire in un bacino idroelettrico si trasforma in un'odissea folle e violenta. I protagonisti Burt Reynolds e John Voight si ritrovano a fronteggiare un paesaggio che James Dickey nel romanzo da cui è tratto il film descriveva così: "i luoghi cominciavano a essere molto solitari e silenziosi. Ricordai che potevano spaventarmi e subito mi spaventai. Era la splendida impersonalità del posto a impressionarmi; non avrei mai creduto che potesse colpirmi tutto a un tratto in quel modo, o con tanta forza. Il silenzio e il suono-silenzio del fiume non avevano niente a che vedere con noi. Né con la cittadina che ci eravamo appena lasciati indietro, con i suoi pochi lampioni nelle tenebre delle montagne, i caffé e le facce dei contadini nel bagliore stanco delle lampade in piazza e l'unico cinematografo in cui proiettavano un film che in città veniva trasmesso a tarda ora dalla televisione". L'epico viaggio diventa una celebrazione della wilderness, della natura più selvaggia ("In realtà non sappiamo cosa ci aspetta. Nessuno di noi sa un dannato niente di boschi e fiumi") commentato anche dal celebre tema sonoro. Uscito nel 1972 e da poco ristampato in DVD, Un tranquillo weekend di paura mantiene intatta l'oscura metafora che racconta, ovvero che "il mondo lo si perde facilmente" e anche tutto il suo fascino misterioso.

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