CULTURA E TEMPO LIBERO

AREA musica | ARCHIVIO

Peter Gabriel I/O

L'ultimo album di Peter Gabriel risale al 2002 ("Up", uscito a sua volta 10 anni dopo il precedente "Us"). Ma 21 anni di attesa sono giustificati dall'ennesimo capolavoro prodotto da un artista a tutto tondo, Niente di rivoluzionario ma una rielaborazione raffinata e ispirata degli stilemi che hanno contraddistinto la sua musica (lui che è stato uno dei protagonisti assoluti della "world music" in tempi in cui, come ha fatto notare qualcuno, nessuno si sarebbe sognato di parlare di "appropriazione culturale"). Circondato dai suoi musicisti di riferimento di sempre (Tony Levin, Manu Katchè, David Rhodes) e vecchi amici (Brian Eno, Richard Russell e, tra gli altri, il trombettista Paolo Fresu) ci ha regalato un altro godibilissimo disco di grande spessore musicale e umano.

Daft Punk Random Access Memory (drumless edition)

Nel maggio del 2013 esce "Random Access Memories", ultimo disco prodtto dal duo di dj e musicisti francesi Daft Punk. E' un grande successo, vince 3 Grammy Award, tra cui quello per Best album of the Year ed è spesso citato nelle classifiche tra le opere che hanno segnato la loro epoca. In occasione del decennale dalla pubblicazione del disco i Daft Punk (che si sono poi sciolti) hanno fatto uscire una riedizione De Luxe (con molto materiale accessorio, interviste, demo, outtakes) e ora hanno pubblicato una versione "drumless" (cioè depurata da ogni presenza di batteria e percussioni) del disco originale. Una operazione bizzarra che perè evidenzia l'originalità e forza di quell'opera

Jungle Volcano

Si può ancora nel 2023 comporre un album stracarico di riferimenti alla disco music degli anni '80, al funky-soul più leggero, al puro divertimento danzereccio (stile Studio 54 e sound of Philadelphia) e mescolarli con influenze più contemporanee, dal rap all'elettronica (leggera) e creare un prodotto che spicca non per furba affabilità ma per inventiva e novità? L'ascolto dell'ultimo disco del duo britannico Jungle (arricchito di molte collaborazioni) ci fa dire di sì, anche per chi non ha mai avuto grande propensione per i generi. Un disco di godibilità leggera ma assoluta.

Depeche Mode Memento Mori

Quindicesimo album in studio dei Depeche Mode, un disco cupo che riecheggia il rock elettronico industriale dei tempi migliori. Un album che pur segnato dalla inevitabile stanchezza di una carriera quarantennale riesce ancora a dire qualcosa in un panorama musicale non proprio esaltante. Non una celabrazione oscura della fine ma una spinta alla vita proprio segnata dalla vicinanza alla morte. Non un ammiccamento al passato glorioso ma una ripropsizione e riattualizzazione di uno stile che ancora vibra. Da sottolineare che l'ingegnenre del suono è Marta Salogni, bresciana, che ha iniziato a lavorare a Radio Onda d'Urto per poi trasferirsi a Londra e diventando professionista apprezzata

Area Arbeit Macht Frei

Qualora ve lo chiediate, non siete caduti in un buco temporale. Il 15 Giugno 1973 (esattamente 50 anni fa) usciva per la Cramps (la mitica casa discografica di Gianni Sassi) "Arbeit Macht Frei", il primo disco degli Area. Una delle pietre miliari di quello che allora (piuttosto semplicisticamente) veniva etichettato come musica Prog italiana (per rimando alla scena Progressive anglosassone) in cui gli Area irrompono però con una straordinaria fusione di generi e sperimentazioni che ne fanno un evento unico. Sony ha ristampato negli ultimi anni tutti gli album degli Area in formato digitale. Un ascolto non solo nostalgico per una epoca di grande creatività e di impegno politico ma che anche ai giorni nostri ha un effetto straordinario per la capacità di innovazione unita a doti tecniche strumentali che non ha perso il suo valore

Rosalia Motomami

Il 23 Giugno a Milano ci sarà l'unica data italiana di Rosalia, la stella del latin-pop contemporaneo. Una buona occasione per segnalare il suo ultimo (ma non recente, è usicto nel 2022) disco "Motomami" che ha scalato classifiche e conquistato valanghe di riconoscimenti internazionali. Questa giovane cantante di Barcellona che proviene dalla tradizione del flamenco ma che ha unito sonorità latine, pop acido, reggaeton e rap in un vortice di ritmi di rara forza e vitalità è una vera esplosione nella scena musicale leggera. Ascoltatelo e se ne apprezzate la potenza e il fascino impudente e trash correte a prendere il biglietto per il suo imperdibile live milanese.