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12
Ryuichi Sakamoto


La carriera di Ryuichi Sakamoto è lunga e pieno di successi, dagli esordi con l'elettro-pop della Yellow Magic Orchestra, vero ponte tra la musica orientale e occidentale degli anni '80, alla sterminata serie di collaborazioni e arrangiamenti con e per artisti di vario genere fino ai dischi solisti e alle colonne sonore per film (ricordiamo "Merry Christmans, Mr. Lawrence" di Oshima e "L'ultimo imperatore" di Bertolucci tra le altre). Un musicista a tutto tondo, compositore ed esecutore che ha spaziato tra ispirazioni musicali diverse, dal pop elettronico all'avanguardia, dalla musica sinfonica occidentale al jazz e alle musiche orientali e sudamericane. Malato da lungo tempo e sottoposto a svariati interventi chirurgici ha rarefatto le sue produzioni musicali fino a far uscire, poco prima della morte "12", suo ultimo album. 12 composizioni che sembrano accenni di musica sostenuti quasi dal respiro affannoso dell'autore, da rumori e ronzii di sintetizzatore su cui si arrampicano note di pianoforte che talvolta sembrano iniziare una melodia che non diventa mai compiuta, oppure rimangono dissonanti e solitari. Non è facile l'ascolto, ma i dodici brani che hanno per titolo solo un numero che è la data di composizione rappresentano una riflessione intima sulla fragilità umana di una poesia struggente.
E forse non è una coincidenza che ii brani diventino via via più brevi fino al minuto di tintinnio di campanelli che chiude l'album.