Jean Tinguely

Chiunque sia stato a Parigi si sarà divertito nell'ammirare l'inventività di Jean Tinguely guardando la "Fountaine des automates" (spesso chiamata "Fountaine Stravinsky" perchè collocata nella piazza dedicata al compositore russo a fianco del Centre Pompidou). Qualche fortunato milanese forse ricorda l'happening organizzato in Piazza Duomo il 27 novembre 1970 quando per festeggiare il decimo anniversario del manifesto costitutivo del gruppo artistico del "Nouveau Rèalism" furono organizzati numerosi happenings, conclusi dall'esplosione in uno spettacolo pirotecnico della scultura in acciaio (dalla forma esplicitamente fallica) realizzata da Tinguely. L'autodistruzione delle opere d'arte spesso diventa il momento catartico e satirico verso la sovraproduzione di manufatti tipica dell'e società industriali avanzate. Il centro di tutta l'opera di Tinguely è però il movimento (non a caso si parlò di arte cinetica e lui stesso si definì "un artista del movimento") con cui superare l'estetismo classicheggiante e fisso delle forme perfette per invece lasciare il campo al divertimento e al gioco come elementi centrali dell'arte. Riprendendo la tradizione degli "automata" rinascimentali e lavorando con materiali di recupero ingranaggi meccanici della modernità industriale le sue opere (alcun monumentali) assumono un aspetto ludico e gioioso, una vera coreografia visiva e sonora. Vere perfomance meccaniche.che interagiscono con il fruitore. E gli enormi spazi industriali dell'Hangar Bicocca (sono circa 5000 metri quadrati di area espositiva) diventano il contesto più consono per questa mostra eccezionale.

Info sulla mostra: https://pirellihangarbicocca.org/mostra/jean-tinguely/

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