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La bella confusione
Francesco Piccolo (Einaudi)


Come qualcuno ha detto, un libro con una copertina così non lo vorresti mai riporre nello scaffale della libreria. Ma non è solo Claudia Cardinale che ispira a Francesco Piccolo questo libro, raccontandogli in un incontro prima del festival di Sanremo 2014 le traversie sue e delle parrucchiere per ritingere i capelli ogni volta che si spostava dal set del "Gattopardo" a quello di "8 e 1/2" perchè i due registi "nemici" Visconti e Fellini la volevano uno mora e l'altro schiarita. E' la necessità di ricostruire con un fine lavoro da documentarista una epoca che ha segnato (per ragioni anagrafiche) l'autore, ma che ha forse rappresentato il vertice culturale dell'Italia del dopoguerra, che vive soprattutto nel cinema e vede attorno ai due registi e ai loro film artisti ed intellettuali del calibro di Flaiano, Suso Cecchi D'Amico, Pasolini, Sciascia, Guido Aristarco, attori come Mastroianni, Delon, la Cardinale stessa, Burt Lancaster e così via. E tutto in questo liro, dalle amicizie e inimicizie creative alle dispute ideologiche e politiche fino alle relazioni con attricette e attorucoli ridanno il senso di quella epoca mai così vibrante di intelligenza ed energia. Così "La bella confusione" (questo era uno dei titoli che Fellini aveva immaginato per "8 e 1/2") è la celebrazione di una produzione artistica e vitale che probabilmente rimane insuperata, ma anche un libro che attraverso storie di cinema parla dell'Italia e degli Italiani, di passione e di confronto, Un libro di godibilità assoluta