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Corpus Christi
Jan Komasa




Viene proiettato in questi giorni in alcuni cinema di Milano, e non credo che la programmazione sarà lunga, un film polacco molto interessante, che è stato anche candidato all’ultimo premio Oscar, tra i migliori film stranieri.

Si chiama “Corpus Christi”, ed ha la regia di Jan Komasa.

La Polonia ha una tradizione di grandi maestri del cinema e questo film risente, quindi, di una buona tradizione alle spalle.

L’esordio è in un riformatorio, dove incontriamo un giovane arrabbiato e violento, che sarà il protagonista del film.
Pur avendo commesso ogni genere di nefandezze, il ragazzo avrebbe voluto diventare sacerdote e riesce a farsi passare per tale, in un piccolo paese, il cui parroco deve assentarsi per un ricovero in ospedale.
Il suo esercizio, abusivo, del servizio sacerdotale, è ispirato ad una rigorosa ispirazione evangelica, che entra in rotta di collisione con il cattolicesimo oscurantista e colluso con il potere civile, praticato sino ad allora dalla comunità dei fedeli.

Il protagonista, nella sua ambiguità morale, che lo vede prima piccolo criminale, poi difensore di una spiritualità alta, ricorda analoghe figure tratteggiate da Dostojevski.
Tutti i volti dei personaggi intorno a lui sono magnificamente scelti e diretti. La storia ha una sua tensione, che precipita verso lo smarcheramento finale. La pellicola si ispira, pare, a qualcosa di realmente accaduto e mette in scena, in un paese di forte cattolicesimo conservatore, le contraddizioni rispetto ad una versione evangelica della dottrina e della pratica della fede cristiana.