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Marcia su Roma
Mark Cousins




Mark Cousins, regista irlandese e grande esperto di storia del cinema, autore di una importante rivisitazione dal titolo “The Story of film: an Odyssey”, si avvale della sua competenza per far arrivare sugli schermi del mondo, ed anche al Festival di Venezia, una sua ricostruzione, nel prossimo centenario, della ”Marcia su Roma”, film attualmente in programmazione e visibile nei nostri cinema.

Lo spunto iniziale è dato dal ritrovamento, negli archivi dell’Istituto Luce, di un film che il neonato Partito Fascista commissionò a Umberto Paradisi con la narrazione dell’evento fondativo, la Marcia su Roma, appunto. Il film si chiama ”A noi” e Cousins, con una sottile e coinvolgente decostruzione e analisi di immagini e montaggio, accompagna lo spettatore a rendersi conto della falsificazione del racconto, che trasforma in manifestazione grandiosa e vincente quella che era stata una assai più modesta e confusa esibizione.

Il film di Cousins prosegue nella narrazione di momenti storici successivi, sempre utilizzando materiali di archivio e stralci di film, che ricostruiscono la storia del regime in modo volta a volta complice o critico. C’è poi un’interessante sezione dedicata alle vergognose violenze coloniali. E la carrellata prosegue citando gli esempi stranieri, nati sulle tracce del fascismo italiano, imitandolo, ricreandolo, adattandolo a situazioni diverse, ma con evidenti aspetti di contiguità: dalla Germania nazista, alla Spagna di Franco, sino ad arrivare all’esperienza di Trump, con l’assalto al Campidoglio di Washington. Lo stesso Trump, del resto, apre il film con le citazioni da lui utilizzate di frasi di Mussolini, rivendicandone l’efficacia.

Candidato a molti premi, ”Marcia su Roma” aiuta a capire e ad approfondire un fenomeno storico, le cui derive non smettono di riapparire nel presente.