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Surrealismo e magia. La modernità incantata


A partire dal 9 Aprile una grande occasione per visitare Venezia, andare nel meraviglioso (incompiuto) Palazzo Venier dei Leoni, sede della Peggy Guggenheim Collection, e vedere (oltre alla collezione permanente che raccoglie opere fondamentali di tutte le avanguardie pittoriche del 900) la mostra "Surrealismo e magia. La modernità incantata". Peggy Guggenheim è stata fin dall'inizio coinvolta nel movimento surrealista a partire dalla sua amcizia con André Breton fino a sposare (brevemente) Max Ernst, uno dei pittori più rappresentativi della corrente (fuggito con lei e Breton a New York dopo la invasione nazista della Francia). Questa esposizione pone l'accento sulla centralità nel surrealismo della magia, dei simboli esoterici e del mondo della alchimia,che affiancano la sua attenzione all'inconscio, all'irrazionale e all'onirico, . Breton stesso poneva il surrealismo come momento conclusivo di una "arte magica" che aveva i suoi predecessori nell'immaginario fantastico di Hieronymus Bosch, del rinascimento nordico, di Albrecht Durher, di Francisco Goya, L'artista surrealista si pone come mago e visionario che utilizza i simboli magici e alchemici come correlati dell'indagine dell'inconscio e dei sogni, dell'irrazionale come movimento liberatorio da ogni forma di oppressione, sociale, politica,estetica e sessuale. Tra gli artisti esposti di sono Victor Brauner, Leonora Carrington, Salvador Dalí, Paul Delvaux, Maya Deren, Max Ernst, Leonor Fini, René Magritte, Maria Martins, Roberto Matta, Wolfgang Paalen, Kay Sage, Kurt Seligmann, Yves Tanguy, Dorothea Tanning e Remedios Varo.
Naturalmente non dimenticate, conclusa la visita alla mostra, di uscire nella terrazza del Palazzo Venier che dà sul Canal Grande e ammirare la meravigliosa statua equestre di Marino Marini e di cercare nel giardino interno la tomba che contiene le ceneri della mecenate morta nel 1979, sepolta accanto ai suoi amati cani (i cui nomi sono elencati nella lapide a loro dedicata)