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Sottomissione
Michel Houellebecq (Bompiani)


Siamo nel 2022, a poche settimane delle elezioni presidenziali francesi, e il risultato pare essere già scontato per tutti. Nel 2017, Francois Hollande è stato eletto contro il Fronte Nazionale, e il suo secondo mandato è stato ancora più disastroso di quella precedente. Il copione pare dover essere lo stesso: un ballottaggio tra il socialista Martin Valls e Marine Le Pen, con la sola incognita del risultato del partito del moderato Mohammed Ben Abbes, leader della Fratellanza Musulmana...

Le cose andranno diversamente da quanto previsto, rivelando un'attitudine delle moderne società occidentali sorprendente e inquietante.

Uscito in Francia negli stessi giorni dell'attentato a "Charlie Hebdo", l'ultimo libro di Michel Houellebecq era ovviamente destinato a far discutere. Alcuni commentatori hanno attibuito all'autore l'intenzione di prendere posizione contro un'islamizzazione strisciante della Francia e contro un declino delle società occidentali, perfino della civilizzazione come la conosciamo in Occidente. Altri hanno trovato un Houellebecq "naturalista" che, come un entomologo, scruta la società contemporanea senza prendere posizione, limitandosi a registrarne i fenomeni più o meno profondi.

Il libro è questo e tanto altro: così come il suo protagonista non può essere descritto solo come un depresso senza futuro, anche la soluzione ai languori di una laicità sazia e "disperata" è materiale romanzesco e non profezia, denuncia, pamphlet.

Comunque la pensiate, Houellebecq scrive sempre bene e il romanzo è un esercizio di stile ben condotto, credibile nelle descrizioni e nell'ambientazione, fatta forse eccezione per la sottotrama paraspionistica parallela, che poi verrà fortunatamente accantonata.