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Megalopolis
Francis Ford Coppola
Se avete visto il director's cut di uno dei suoi capolavori ("Apocalypse now Redux", ce ne è anche un secondo "Apocalypse now - Final Cut" che forse è migliore) probabilmente vi siete resi conto della tendenza di Francis Ford Coppola a debordare (pur sempre con grande stile registico) e di affastellare lungaggini e sottostorie narrative di poca rilevanza (non è l'unico caso in cui dovremmo rivolgere un pensiero di gratitudine ai famigerati produttori di film che hanno reso migliori dei film grazie ai loro tanto vituperati tagli. La stessa cosa successe ad un altro capolavoro come "Amadeus" di Milos Forman, tanto per fare un altro esempio). Il problema diventa quando Francis Ford Coppola fa un film che è tutto un inutile debordare, manco tenuto assieme da una struttura narrativa forte (in "Megalopolis" lo scontro tra le visioni idealistiche, umanistiche ed ecologiche dell'architetto Cesar Catilina e il suo scontro con quelle mercantilistiche e avide di potere del sindaco Franklin Cicerone) e il risultato è un guazzabuglio senza capo nè coda. Certo, rimane uno spettacolo visivamente stupendo, ma nè riesce a dire qualcosa di rilevante per il nostro presente, anche se ammantato da citazioni della classicità latina, nè a trasmettere alcuna emozione o coinvolgimento per lo spettatore. Il film è distopico in un senso deteriore, rimane senza territorio alcuno, tra frasi di Marco Aurelio e immagini di una New Rome che guarda ovviamente a Metropolis di Fritz Lang.
Come ha fatto notare Francesco Gerarchi su RivistaStudio (
https://www.rivistastudio.com/megalopolis-francis-ford-coppola-recensione/
)
, nel documentario girato dalla moglie sul making di "Apolypse now" (titolato "Heart of Darkness: A Filmaker Apocalyspse") Francis Ford Coppola intervistato aveva affermato che il peggior incubo per un regista è essere pretenzioso. "Megalopolis" più che il testamento di un regista visionario diventa l'inveramente di quella affermazione riguardo a se stesso. Il tutto con il più alto rispetto per il venerato maestro.